Sulla mia pelle
Film
Gli ultimi sette giorni di Stefano cucchi
Questo film mi ha colpito nel profondo dell'animo, avevo ''conosciuto'' la vicenda dai telegiornali probabilmente in maniera troppo superficiale come molti altri ma ho voluto vedere il film dopo che ne avevo sentito parlare molto bene, nel senso che i fatti sono stati portati su pellicola in maniera molto obiettiva e veritiera su come si è svolta l'intera vicenda, e già dai primissimi minuti di visione mette i brivi e cattura lo spettatore perché trapela una verità che nei telegiornali e nei vari programmi di ''approfondimento'' è stata solo sfiorata di striscio, ne consiglio davvero la visione.
Questo è un film che tocca l'animo, comunque la si pensi, comunque si voglia giudicare è innegabile che un'ingiustizia disumana si è compiuta contro un'altro essere umano. (ndr)
Trama:
Il giovane geometra romano Stefano Cucchi, la sera del 15 Ottobre 2009 è in macchina con un amico mentre si fumano una sigaretta. Dietro di loro si ferma una macchina, si sentono le porte chiudersi e due agenti bussano al finestrino intimando i giovani di scendere. Viene perquisito e trovato in possesso di varie confezioni di hashish, cocaina e una pasticca di un medicinale per l'epilessia, di cui soffriva. Poco dopo l'interrogatorio viene accompagnato a casa dei genitori per perquisire la sua stanza e riportato immediatamente in caserma, dove viene messo in custodia cautelare. Durante tutta la vicenda i rapporti tra Cucchi e le forze dell'ordine sono di assoluta negazione di lui e di accuse verbalmente aggressive da parte loro. In caserma, però, viene portato dai tre agenti in una stanza a forza. Riportato in caserma per fargli firmare i verbali delle perquisizioni e del test farmacologico, Stefano presenta visibili ematomi al volto. Rifiutatosi di firmare le carte, viene portato al Tor Sapienza. Durante la notte si sente male e, chiamata la guardia gli dice di aver freddo, di sentirsi male e di aver bisogno delle sue pillole per l'epilessia; questo lo fa visitare (nonostante il rifiuto di Cucchi di farsi vedere da un dottore). Arrivato il 118, Stefano rifiuta le cure e di farsi vedere scacciando via i soccorritori nonostante l'insistente aiuto prestatogli. La mattina seguente viene svegliato per essere portate in tribunale ed uno dei secondini nota gli evidenti ematomi al volto che Stefano giustifica con "degli amici mi han fatto cadere dalle scale". Gli viene comunicato che sarebbe stato portato prima in ospedale ma Stefano insiste nell'essere portato direttamente in tribunale.
Durante il processo ha fatica a parlare ma non dice nulla riguardo alle sue condizioni, nemmeno al padre preoccupato. Nonostante le richieste di Stefano di avere il suo avvocato, gli viene affidato uno di ufficio. Il giudice stabilisce che deve rimanere in custodia cautelare nel carcere di Regina Coeli, preso in custodia, viene visitato in ospedale e sono messe a referto lesioni, fratture ed ematomi diffusi su tutto il corpo. Arrivato in carcere, durante la registrazione del suo ingresso, denuncia di essere stato pestato dai carabinieri. Questi lo fanno visitare dal medico interno che lo manda in ospedale a fare delle lastre e rifiutatosi di dirgli il vero motivo di quei lividi, viene esortato di dire ai medici la verità. In ospedale gli vengono fatte delle lastre e viene rimandato in carcere. La mattina seguente viene riportato di urgenza in ospedale con le sue condizioni peggiorate e più marcati lividi al volto. Portato in un ospedale carcerario gli viene messo il catetere e non riesce a mangiare a causa dei dolori, le sue condizioni continuano a peggiorare. Nonostante gli sforzi, i genitori e la sorella non riescono a vederlo, lui rifiuta le cure pur di poter vedere il suo avvocato che non verrà mai. Il 22 Ottobre, all'arrivo di un infermiere per un prelievo, viene trovato morto ed ogni tentativo di rianimazione risulta vano. Le prime informazioni arrivate ai genitori sono riguardanti una richiesta di esecuzione dell'autopsia. Riusciti finalmente, dopo varie insistenze, di vedere Stefano almeno da morto, all'obitorio si rendono conto delle reali condizioni.
Nel finale della tragedia, vengono mostrate le riprese reali della sorella in protesta con una gigantografia del volto tumefatto del fratello, la didascalia del processo e, sei titoli di coda, con in fondo la registrazione dell'interrogatorio di Stefano in tribunale
Trailer:
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