Sapone di Marsiglia, un'alleato di bellezza
Sapone di Marsiglia gli effetti benefici per il viso
Il sapone di Marsiglia ha origini molto antiche, nasce nel XII secolo in Francia, a Marsiglia, da cui prende il nome. E’ un sapone naturale al 100%, si ricava dall’olio d’oliva, non contiene grassi animali e può essere usato su tutti i tipi di pelle perché è completamente naturale e delicatissimo. Le nostre nonne usavano il sapone di Marsiglia per tutto, infatti non avevano problemi di punti neri, pori dilatati e avevano una pelle liscia e luminosa.
Il sapone di Marsiglia, puro, è un’ottimo detergere mani, viso e corpo, ha proprietà lenitive ed è eudermico, ovvero rispetta le normali condizioni cutanee, pulisce a fondo la pelle. Il sapone di Marsiglia è perfetto per la pulizia del viso, elimina i residui di trucco, le impurità e il sebo in eccesso senza seccare la pelle. Il sapone di Marsiglia è adatto ad ogni tipo di pelle, da normale a secca e sensibile, indicato anche a chi soffre di acne e brufoli, perché ha proprietà antibatteriche, ma non secca la cute. Grazie alla sua efficacia e alla delicatezza, è consigliato per lavare le mani e tutto il corpo. E’ importante riscoprire prodotti semplici con ingredienti naturali.
Le proprietà del sapone di Marsiglia per il benessere della cute sono strettamente legate ai benefici dell'olio d'oliva, ingrediente molto ricercato nelle formulazioni dei moderni cosmetici. Tuttavia, occorre sempre tenere presente che i saponi, per quanto a base di materie prime naturali, non sono adatti a tutti i tipi di pelle poiché possono irritarla.
Vediamo dunque come distinguere il sapone di Marsiglia puro, quando usarlo e quali sono le sue caratteristiche.
Composizione
Ingredienti principali del sapone di Marsiglia tradizionale erano per l'appunto l'olio d'oliva e la cenere vegetale di salicornia, ma dal XII secolo ad oggi molte cose sono cambiate.
La ricetta originale
Fu durante il regno di Luigi XIV che il sapone di Marsiglia conobbe la sua massima espansione e divenne quello che oggi potremmo definire un “marchio registrato” (prima era semplicemente un sapone qualunque); da qui la necessità di regolamentarne la produzione. Non a caso, è del 1688 l'editto secondo il quale oltre a barilla (un carbonato di sodio proveniente dalla Spagna), soda o cenere, non si poteva utilizzare alcun grasso diverso dall'olio d'oliva, pena la confisca del prodotto.
Ecco dunque la ricetta tradizionale del sapone di Marsiglia:
72% di olio di oliva;
Liscivia ottenuta dalle ceneri di salicornia;
Acqua del mar Mediterraneo.
La saponificazione, inoltre, doveva avvenire rigorosamente a mano, così come il taglio delle barre (5 kg) o dei pani (20 kg) e la marchiatura, che identificava il saponificio di produzione.
La ricetta modificata
Nei primi decenni dell'800 nuovi prodotti cominciarono a circolare per il porto di Marsiglia, tra i quali nuove tipologie di grassi vegetali. Si cominciarono infatti a conoscere l'olio di palma o di cocco, così come quello di arachide o di sesamo, tutte alternative possibili per la produzione del sapone.
Fu così che all'inizio del XX secolo François Merkle, un chimico francese, formulò una nuova ricetta del sapone di Marsiglia:
63% di olio di copra (la polpa del cocco) o palma;
9% di carbonato di sodio;
28% di acqua.
Come abbiamo visto, questa versione del sapone di Marsiglia viene impiegata ancora oggi.
Importante:
Qualora il sapone di Marsiglia presenti nell'INCI la dicitura sodium tallowate significa che non è puro e contiene ingredienti di origine animale, anziché essere totalmente vegetale come vorrebbe la tradizione.
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