30 luglio 2019

Piante: innaffiare in estate

Piante: innaffiare in estate

Come innaffiare le piante in estate

6 consigli pratici




Il connubio tra caldo e siccità pone le piante in una situazione particolarmente difficile: da un lato devono risparmiare acqua, dall’altro devono però cederne buona parte attraverso le foglie per poter regolare la propria temperatura con l’evaporazione. È quindi fondamentale annaffiare in modo corretto i fiori e le piante in giardino o sul terrazzo, affinché il loro splendore superi indenne la stagione estiva. Scopri quali errori dovresti evitare.

1. Annaffiare nel momento sbagliato della giornata
Bagnare i fiori e le piante al mattino o alla sera è un argomento di cui amano discutere i giardinieri per passione. I promotori dell’annaffiatura mattutina sostengono che al mattino presto il terreno non è tanto duro e l’acqua può quindi filtrare meglio. Questo discorso può andare bene per le aiuole in giardino, ma con le piante in vaso e i fiori sul balcone è un’altra faccenda. I professionisti del giardinaggio sanno che al mattino l’acqua evapora così rapidamente che le piante riescono a malapena a usarla. L’annaffiatura nel tardo pomeriggio permette invece alle piante di beneficiare a lungo dell’acqua, durante la sera e per tutta la notte. L’annaffiatura a mezzogiorno è in genere tabù: con la luce del sole l’acqua ha l’effetto di una lente e danneggia le piante.

2. Affidarsi alla pioggia
Dopo un piovasco molte persone rinunciano a bagnare ulteriormente le piante. Questa decisione può rivelarsi fatale: spesso infatti la quantità di acqua non è sufficiente oppure il folto fogliame impedisce all’acqua di raggiungere il terreno. È quindi meglio controllare se sia necessario annaffiare di nuovo.

3. Annaffiare troppo spesso
Quando c’è siccità, è meglio annaffiare per bene i fiori e le piante in giardino ogni due o tre giorni piuttosto che provvedere a una fornitura giornaliera solo superficiale. In questo modo il terreno può conservare una buona riserva di umidità e le piante vengono stimolate a sviluppare radici più in profondità. Se il terreno dovesse essere troppo secco e duro, è meglio che prima venga dissodato. La canna permette di annaffiare il terreno solo superficialmente, è quindi consigliabile ricorrere al buon vecchio annaffiatoio con un getto delicato. Il contenuto di due annaffiatoi per metro quadrato può valere come regola generale. Naturalmente, bisogna sempre anche considerare la posizione delle piante: se sono in pieno sole hanno bisogno di tanta acqua, se invece sono poste in luoghi ombreggiati avranno meno sete.

4. Annaffiare con una frequenza troppo bassa
Per le piante in vaso e quelle sul balcone vale il contrario: devono essere bagnate ogni giorno perché, a differenza delle piante in giardino, non possono sviluppare radici profonde. In caso di forte caldo e siccità si consiglia di annaffiare i fiori anche due volte al giorno.
E se le piante continuassero a essere flosce? Prova a mettere il vaso (deve essere bucato sotto) in un contenitore pieno d’acqua (vasca o secchio). In questo modo la terra può impregnarsi completamente d’acqua. E poi procedi con le normali annaffiature. 

Consiglio: le bottiglie vuote dell’acqua o del vino sono degli aiuti ideali nei giorni più caldi. Metti una bottiglia piena d’acqua capovolta nella terra o nelle vicinanze delle radici. L’acqua filtrerà pian piano e la pianta non morirà di sete. In commercio è possibile trovare anche fioriere e vasi con un serbatoio per l’acqua. In questo modo, nei weekend trascorsi lontani da casa potrai avere sempre con te le tue piante preferite.
E se fosse troppo bagnato? Il ristagno, causato da un’annaffiatura troppo frequente, si manifesta attraverso gli stessi sintomi che affliggono una pianta secca: le foglie ingialliscono e cadono, così come i boccioli. Dopo un forte acquazzone le piante sono spesso zuppe oppure il sottovaso è pieno d’acqua. Un buon drenaggio impedisce che si verifichi il peggio. Se la terra si fosse trasformata in fango, l’unica soluzione è rinvasare la pianta.

5. Auto-irrigazione
Pensi sempre tu a bagnare le piante? La smart home (casa intelligente) non automatizza solo la vita in casa, ma anche quella fuori. Oltre ai normali robot che tagliano il prato, ci sono sistemi che annaffiano in automatico i fiori. I sensori presenti nel terreno misurano l’umidità del suolo, la temperatura e l’intensità della luce. Se le piante hanno bisogno d’acqua, il sistema risponde con un’annaffiatura del giardino o delle fioriere sul balcone. Tramite delle app è anche possibile pianificare l’irrigazione. Queste soluzioni smart si dimostrano valide soprattutto durante i periodi di ferie.

6. Tagliare il prato troppo spesso
Il prato soffre particolarmente con il grande caldo e la siccità; il manto erboso perde lucentezza e non è più di un bel verde intenso. Per l’annaffiatura del prato valgono grossomodo le stesse regole utilizzate nel resto del giardino: è meglio bagnarlo bene una volta alla settimana nelle ore serali.

Attenzione: con il caldo non bisogna tagliare l’erba troppo corta. La lunghezza ideale è di quattro-cinque centimetri. Altrimenti il terreno si secca e l’erbaccia cresce più rigogliosa. Anche una frequenza eccessiva nel tagliare l’erba rende il prato più suscettibile alla siccità. In estate il prato andrebbe quindi tagliato nelle ore serali.

Fonte web




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