1 ottobre 2019

Chernobyl Serie TV

Chernobyl Serie TV

Chernobyl, cose da sapere sulla serie tv dedicata al disastro



Ha fatto il suo debutto su Sky Atlantic e Now TV il 10 giugno scorso.

Ve la consiglio perchè l'ho trovata molto ben fatta, racconta i fatti successi con cruda verità, la stessa spesso nascosta e oscurata ancora oggi tanti anni dai fatti.

Chernobyl, la miniserie prodotta da Hbo e dalla stessa Sky che racconta i fatti del disastro accaduto in Ucraina nel 1986 e soprattutto le conseguenze politiche e psicologiche che l’esplosione nella centrale nucleare ha portato.

La produzione che ricostruisce l'esplosione radioattiva dell'aprile 1986 e le sue conseguenze fonde accuratezza storica, qualche libertà e una psicologia disarmante.
Già andati in onda negli Stati Uniti, i cinque episodi scritti da Craig Mazin (divenuto celebre per aver scritto la saga Una notte da leoni) e diretti da Johan Renck (già regista del famoso video Hung Up di Madonna, fanno notare divertiti in rete) hanno creato un piccolo fenomeno, con apprezzamenti universali e giudizi online da record. Ecco ciò che c’è da sapere:
All’incirca alla 1.23 del 26 aprile 1986 nel reattore numero 4 della centrale nucleare posta a 3 chilometri dalla cittadina di Prypjat e a 18 da Chernobyl, in Ucraina (allora sotto il controllo dell’Unione Sovietica) avviene una grandissima esplosione generata da un aumento incontrollato della temperatura interna alla struttura, diffondendo una radioattività pari a 400 volte la bomba di Hiroshima.

Fra gli operatori della centrale sono stati 30 i morti nei mesi immediatamente successivi, con un impatto totale che va dai 4mila ai 90mila morti e un’onda radioattiva che si è sparsa in tutta Europa, con zone dell’Est che sono contaminate e contingentate a tutt’oggi.

La serie si concentra su questi fatti e in particolare sul fisico nucleare Valery Legasov, il quale lavora all’interno del governo sovietico per cercare di gestire le conseguenze dalla crisi e salvare il paese da ripercussioni. È stato storicamente dimostrato che le cause principali del disastro vanno cercate nella responsabilità dell’uomo, con test di sicurezza falsati, provvedimenti al risparmio che hanno rinunciato alle misure di sicurezza e anche ripetutiti tentativi di insabbiare le colpe e gli errori commessi in svariati frangenti.

Una miniserie come Chernobyl deve molta della sua potenza a un cast straodinario. In particolare a interpretare Legasov è Jared Harris, già visto in serie come The Crown e The Terror e che si dimostra ulteriormente un attore della capacità incredibili. Notevoli sono anche le interpretazioni di Stellan Skarsgård nei panni di Boris Shcherbina, che diviene l’incarnazione del regime sovietico che monitora e in qualche modo ostacola le mosse di Legasov, e di Emily Watson, che dà invece il volto alla scienziata Ulana Khomyuk, intenta a portare soluzioni concrete in opposizione all’ottusità della burocrazia di stato.

Chernobyl esplora dunque le connessioni continue fra i grandi eventi della storia e invece le piccole e umili storie delle persone, dagli scienziati ai pompieri fino ai familiari, che non solo sono stati colpiti dalla tragedia atomica ma in qualche modo ne sono usciti completamente cambiati. È però anche una riflessione, in epoca di fake news conclamate, su come il potere abbia da sempre cercato di controllare e manipolare le informazioni, soprattutto per celare i propri errori.
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