28 giugno 2018

Impariamo a dire no

Impariamo a dire no


Assertività





Assertività
L'assertività, o asserzione, è una caratteristica del comportamento umano che consiste nella capacità di esprimere in modo chiaro ed efficace le proprie emozioni e opinioni senza tuttavia offendere né aggredire l'interlocutore. (fonte Wikipedia)

Ti è mai capitato di aver accettato un invito, un compito, una richiesta e magari per non deludere un tuo caro amico o per assecondare il tuo datore di lavoro, quando in realtà avresti voluto fare tutt’altro?

Dire “no”, anche in caso di necessità, spesso ci fa sentire a disagio o addirittura in colpa per esserci sottratti a qualche richiesta d’aiuto. Dire sempre “sì” al capo, al partner, agli amici o ai familiari di turno sembra essere alla base di una buona educazione, ma in alcune circostanze può rivelarsi una prassi controproducente, che rischia di farci perdere di vista i nostri bisogni/desideri, mascherando così una forte infelicità.

Perché non sei in grado di dire “No, non mi va”, “No, non posso”, “No, non riesco” e pur di affrontare questa difficoltà ti limiti a pronunciare uno stitico “sì”? Com’è possibile che un banale monosillabo possa provocare delle complicazioni?


Prima di imparare a dire di no bisogna scoprire come mai non riusciamo a farlo. Ecco le 6 principali motivazioni:  

-Perché ci sentiamo costretti ad aiutare gli altri;
-Perché non vogliamo essere maleducati;
-Perché temiamo i conflitti;
-Perché vogliamo essere apprezzati dagli altri;
-Perché abbiamo paura di perdere un’opportunità;
-Perché non vogliamo rovinare i rapporti e tagliare i ponti.

Partiamo da una prima considerazione: il problema è dentro di noi. Abbiamo paura della reazione altrui, delle conseguenze che il nostro rifiuto potrebbe generare. Abbiamo paura di essere considerati egoisti o di non essere calcolati in un seconda occasione. Avvertiamo inoltre una sorta di autocompiacimento nel momento in cui ci mostriamo accondiscendenti nei confronti degli altri.

Secondo la nostra impostazione mentale “dire sì” è indice di generosità e bontà d’animo, mentre “dire no” è sinonimo di egoismo e cattiveria. Niente di più sbagliato! Se cadi in questo circolo vizioso gli effetti saranno emotivamente e fisicamente devastanti, poiché ti sentirai costretto ad accettare i vincoli imposti dagli altri e finirai con il trascurare i tuoi impegni personali.

Prima di passare alle fasi operative è necessario aver chiari in testa i propri valori, bisogni e desideri, cioè sapere cosa si è disposti a fare e cosa no.

Ti senti troppo buono e sei sempre pronto a metterti in secondo piano pur di rendere felici gli altri? Forse stai sbagliando atteggiamento, perché la bontà non deve mai eclissare le tue esigenze personali.

Riconosci il fatto che non puoi fare tutto per tutti. Se mostri disponibilità incondizionata di fronte a qualsiasi proposta che ti viene avanzata, cadrai per sempre vittima di questa trappola e non avrai più spazi per te. Niente più tempo libero, niente hobby dopo il lavoro. Ti sembra normale?

Come evitare quindi una simile situazione? Dicendo un bel “no”, per esempio! Non sentirti in colpa e ripeti a te stesso che stai agendo in nome del tuo benessere psico-fisico, il dono più prezioso che ci ha offerto la vita. Non sei affatto egoista e la verità è che non puoi accontentare tutti indistintamente.

Impara a mettere dei paletti nelle relazioni quotidiane: questa tua azione cambierà il modo in cui verrai percepito dagli altri e molto probabilmente sarai trattato con più rispetto. Le persone non si approfitteranno più di te e non ti chiederanno troppi favori in futuro.

Offri il tuo aiuto sincero solo alle persone che ti stanno realmente a cuore, difendi i tuoi diritti, esprimi le tue opinioni senza timore e non giustificarti più del dovuto.

 Dire “no” non significa essere cattivi o maleducati, dire “no” non significa pensare soltanto a se stessi. Rifiutare una proposta scomoda, per dedicarsi magari ad altre attività più costruttive, significa creare valore aggiunto per noi stessi e per chi ci sta attorno.

È probabile che tu ti senta a disagio nel momento in cui dovrai pronunciare il fatidico “no”, proprio perché avrai paura di ferire i sentimenti del tuo interlocutore. Potresti pensare che si allontanerà da te o che dopo il tuo rifiuto il vostro rapporto ne risentirà negativamente. Nella maggior parte dei casi questi timori si rivelano infondati, visto che l’altra persona apprezzerà la tua onestà e riuscirà ad accettare di buon grado la tua risposta negativa.

Dire “no” fa parte dei giochi, l’importante è rivolgersi alle persone in modo educato e cortese, senza prevaricare con arroganza. La tua lealtà verrà sicuramente recepita correttamente dalla controparte e la vostra relazione ne uscirà addirittura rafforzata. Se spiegherai in maniera chiara e coerente le tue ragioni, l’altra persona capirà che dietro il tuo rifiuto non c’è nulla di personale.

Per concludere, il tuo “no” assertivo non implica conseguenze negative, al contrario conferirà alla comunicazione una maggiore efficacia.

Spiega brevemente al tuo interlocutore il motivo per cui non puoi accontentare quella sua specifica richiesta. Non dire bugie, cercando di accampare qualche insolita scusa, ma mostrati sempre trasparente e onesto.

Esempi:

“Non posso uscire con te stasera perché devo finire una relazione di lavoro entro mezzanotte.”

“Non posso accompagnarti a fare la spesa perché vorrei festeggiare il mio anniversario di matrimonio. Mi tengo libero per la prossima volta.”

“Non posso venire al tuo compleanno perché tra qualche giorno dovrò sostenere un esame importante all’università. Sai com’è, non vorrei essere bocciato!”

Quando devi dire di no non articolare eccessivamente la tua risposta, ma fai in modo che il tuo messaggio sia breve, semplice e diretto. Spiega il tuo punto di vista alla controparte con linearità, senza avventurarti in spiegazioni prolisse.

Vai al nocciolo della questione senza remore: non c'è necessità di perdersi in dettagli inutili o di ingigantire il motivo per cui stai dicendo di no per sentirti meno in colpa. Se esprimerai il tuo pensiero con onestà e sincerità, l’altra parte accetterà e apprezzerà le tue buone intenzioni.

Esponi il tuo rifiuto con voce calma, composta e chiara. Se ti mostrerai agitato e confuso, il tuo interlocutore percepirà la tua debolezza e farà di tutto per provare a convincerti. Se invece sarai tranquillo capirà le motivazioni del tuo “no” e ti lascerà stare.

Quando ti vedi costretto a dire un “no”, cerca almeno di adottare un linguaggio del corpo il più possibile assertivo. Stai dritto, tieni le braccia lungo i fianchi o gesticola per enfatizzare in modo corretto le tue parole.

Cerca sempre il contatto visivo con l’altra persona mentre rifiuti la sua proposta e non abbassare lo sguardo, perché solo così le trasmetterai trasparenza. Non agitarti, non giocherellare con i tuoi braccialetti nel tentativo di reprimere la tensione.

Non indietreggiare e non incrociare le braccia. Mantieni la schiena dritta e le spalle indietro in modo naturale. Tieni i palmi delle mani rivolti verso l’alto, fai piccoli movimenti circolari con le braccia, sorridi e concedi un abbraccio di solidarietà.



Conclusioni:
Negare il proprio intervento quando necessario fa capire all’altro che siamo persone con determinate esigenze da considerare e rispettare. E ricorda: “Un “no” al giorno leva il medico di torno.” :-)

Come ti è sembrato l’articolo di oggi? Spero interessante e utile per affrontare l’imbarazzo tipico di un rifiuto di fronte alle proposte altrui. Lascia un commento nello spazio sottostante e sarò lieto di rispondere alle tue domande.


(fonte web)

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